Niscemesi e musulmani

Ieri sera è stata inaugurata, presso la Biblioteca comunale, la mostra organizzata dalla Pro Loco di Niscemi, presidente Gaetano Buccheri, che resterà aperta fino al 23 prossimo, e ha per tema “I Colori delle religioni del territorio”. La manifestazione, che affronta “con i pennelli” il tema scottante della tolleranza religiosa ed etnica, ha ottenuto il patrocinio del Comune e la sponsorizzazione di una nota gioielleria locale. Si è avvalsa, inoltre, della direzione artistica del pittore Nino Venezia.

Fra le interessanti opere esposte di carattere intereligioso spiccavano tre teste di manichini avvolte dal tradizionale Higeb, il copricapo che portano le donne islamiche, soprattutto quelle della Tunisia. Questo a testimoniare la presenza dell’Islam (Pace) a Niscemi, città che ospita una moschea, in via Pergole, il cui responsabile è il prof. di matematica tunisino Moahammed Ali, bracciante agricolo nelle serre.

Durante un intermezzo della manifestazione Alì ha parlato con i cronisti dell’islam e della nuova moschea a Niscemi. “La moschea è stata fondata dai circa 400 fratelli che vivono a Niscemi, città che ci ha accolti a braccia aperte e ci ha fatto inserire nel tessuto sociale niscemese. L’integrazione è così riuscita che alcuni niscemesi, che hanno sposato nostre sorelle – sottolinea Mohammed – sono diventati musulmani. Siamo una delle colonie di tunisini più grandi della Provincia. A Niscemi abbiamo trovato il posto adatto per lavorare, vivere e pregare, in unita”.

Hanno aderito all’invito dell’associazione per esporre le loro opere i pittori: Antonella Pardo, Cettina Callari, Eleonora Pedilarco, Evelina Alario, Franca Iacona,Giovanni Di Dio Cafiso, Loredana Di Blasi, Lydia Samperi, Maria Militello, Marisa Zafarana, Maurizio Vicari, Mohammed Alì, Nino Venezia, Totò Pepi Eduardo Parlagreco, Grazia Maria Ambra. All’apertura della manifestazione hanno detto “La mostra che si propone è un modesto contributo alla diffusione della consapevolezza – spiega il presidente /Gaetano Buccheri – del carattere multi- religioso della società siciliana del ventunesimo secolo.” (La Sicilia – 18/12/2011) G.V.